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Trattare le disuguaglianze di genere in una classe a prevalenza maschile

La professoressa Paola Moresco insegna Italiano, Storia ed Educazione Civica e Geografia alla Scuola Media Belli – I.C. Parco della Vittoria di Roma e nell’anno scolastico 2018-19 ha sperimentato metodi e materiali di Get Up and Goals! con i suoi studenti di terza.

È un piacere per noi ringraziarla per l’impegno, la motivazione e gli stimoli che ha saputo dare non soltanto ai suoi allievi e alle sue allieve, ma anche al progetto e condividere la sua testimonianza, raccolta attraverso una recente intervista. 

prof.moresco1 La professoressa Paola Moresco

 

Quale tema globale dell’Agenda 2030 ha scelto di affrontare con la sua classe?
Ho scelto di affrontare il Goal 5, che riguarda le disuguaglianze di genere.

Si sentiva già esperta di questo tema quando ha scelto di affrontarlo insieme ai suoi studenti?
Non mi sentivo affatto preparata sul tema. A partire dal luglio 2018 io ed altri colleghi abbiamo partecipato ad un corso di aggiornamento con il CISP sull’Agenda 2030 e sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Io ero rimasta intrigata da questa tematica di cui non conoscevo nulla o quasi. Non ero così esperta. Avevo affrontato il cambiamento climatico tante volte, ma mai le disuguaglianze di genere. Anche perché ho una classe formata prevalentemente da alunni maschi, cioè 18 su 22.

Quali materiali ha utilizzato tra quelli proposti da Get Up And Goals?
Ho iniziato a lavorare utilizzando un’un’Unità di Apprendimento impostata con il CISP. Ho usato tutti i materiali che ci sono stati forniti, oltre ai miei materiali, tra cui i libri di testo, anche se sui libri di testo c’è scritto veramente poco.

Il cambiamento climatico è molto più trattato un po’ ovunque, mentre le disuguaglianze di genere sui testi scolastici non sono molto affrontate. È più affrontato il femminicidio come problema legato al genere femminile. Noi abbiamo parlato anche di quello perché è un tema che è venuto fuori automaticamente.

Che reazioni ha riscontrato da parte dei ragazzi e delle ragazze?
Loro sono stati sempre interessati. Io ho usato anche la LIM, alcune statistiche e alcuni dati perché sui dati loro sono molto attenti. Mi sono resa conto che l’utilizzo dei dati, più che le sole parole, aiuta molto. 

Il mio timore era che loro dicessero, o almeno pensassero ma io sono un maschio, che mi importa della disparità di genere?. Invece erano sempre molto interessati, soprattutto quando si parlava di sperequazione e disparità di retribuzione. Non capivano perché, non riuscivano a capire questo concetto, finché ho mostrato loro i dati e alcuni articoli che poi abbiamo letto insieme.

Come suggerito dall’UdA del CISP, ad esempio, ho chiesto loro di disegnare come immaginavano fosse avvenuta la scoperta del fuoco nella preistoria. Ovviamente, tranne uno, forse massimo due, tutti hanno disegnato uno scopritore del fuoco maschio. E allora c’è stata la riflessione su come mai tutti avessero disegnato un maschio.

Alla fine c’è stato veramente un progresso, nel senso che i ragazzi e le ragazze hanno capito effettivamente cosa siano le disuguaglianze di genere. Poi hanno intervistato a casa anche i familiari, le loro madri, spesso laureate, che sono rimaste a casa, anche per scelta, per seguire i figli. E quindi hanno capito molte cose relativamente alla situazione della disparità femminile.

Che cosa l’ha divertita di più in questa sperimentazione?
Mi ha divertito il loro coinvolgimento, ho apprezzato molto il fatto che ad esempio abbiano proposto loro di fare le interviste. A un certo punto dovevamo pensare ad un’attività per la Festa del Libro che la nostra scuola organizza ogni anno. Abbiamo pensato varie cose, tra cui fare un disegno su una maglietta, abbiamo scelto il logo ecc., e poi loro hanno proposto di intervistare i passanti sui temi delle disugaglianze di genere. È stata un’iniziativa degli alunni e delle alunne. L’abbiamo preparata, ovviamente, perché tutte queste attività in realtà fanno parte poi della mia programmazione, nel senso che preparare un’intervista vuol dire fare un esercizio di italiano, di lingua, e quindi è comunque qualcosa che è inerente al programma. Al ritorno a scuola abbiamo commentato tutte queste risposte: chi ha risposto, chi non ha risposto, chi ha saputo rispondere, chi non sapeva che cosa fosse la disuguaglianza di genere. Insomma, è stata una cosa divertente anche.

Su quali temi lavorerà in futuro?
Ho deciso di fare qualcosa anche l’anno prossimo, ma non lo sa ancora nessuno, o meglio lo sanno in pochi, quindi non si può dire!

 

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Ultima modifica il Domenica, 16 Giugno 2019 20:13